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28 APRILE, SAFEDAY: INIZIATIVE IN TUTTA ITALIA; PRESIDIO DI FILCA, FENEAL E FILLEA A MONTECITORIO

28 APRILE, SAFEDAY: INIZIATIVE IN TUTTA ITALIA; PRESIDIO DI FILCA, FENEAL E FILLEA A MONTECITORIO

Si è svolta ieri in tutto il mondo la Giornata per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro. In diverse città italiane sono andati in scena presidi, manifestazioni e sit-in per dire “Basta Morti sul Lavoro!”. Le iniziative sono state organizzate da FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil.
CONTA FINO A 24…
Conta fino a 24: in questo brevissimo tempo nel mondo è morto un lavoratore per una malattia professionale o un incidente sul lavoro, e ben 300 persone sono rimaste coinvolte in un incidente sul lavoro.
In totale ogni anno si registrano 1 milione e 300 mila decessi sul lavoro; i casi di malattie professionali sono circa 160 milioni

Foto di Attilio Cristini
Foto di Attilio Cristini

l’anno, gli incidenti sul lavoro non mortali sono oltre 300 milioni.
Uno dei settori più colpiti resta l’edilizia, nel quale si verifica circa il 23% del totale degli incidenti. La prima causa di morte nei cantieri resta la caduta dall’alto.
ITALIA, UNA LUNGA SCIA DI SANGUE
In Italia nel 2015 sono morti 678 lavoratori, dei quali 156 in edilizia (il 23%). Nel 2014 erano stati 661, nel 2008 637.
Dall’inizio dell’anno ci sono già stati 184 morti sul lavoro, dei quali 37 nei cantieri: è morto sul lavoro un operaio edile ogni 3 giorni!
Oltre al dramma, il fenomeno comporta anche un costo sociale diretto ed indiretto insostenibile, pari ad oltre 50 miliardi di euro (il valore calcolato a livello mondiale, invece, è di circa 3.000 miliardi di euro, vale a dire il 4% del Pil).
ROMA  28/04/2016 Flash Mob davanti al Parlamento di CGIL CISL UIL  settore edile per ricordare le morti sul lavoro, 100 croci bianche con casco e rosa rossa per le vittime degli incidenti sul lavoro.
Foto di Attilio Cristini

LA VOCE “SICUREZZA” AI TEMPI DELLA CRISI
La crisi ha favorito la crescita del lavoro nero ed irregolare, ed ha facilitato le infiltrazioni delle mafie nel settore. Inoltre mai
come nei momenti di crisi la sicurezza nei cantieri è messa a rischio dal comportamento irresponsabile di molti imprenditori edili, che cercano di risparmiare togliendo risorse alla voce “sicurezza”.
Oggi l’attività ispettiva in molte realtà provinciali è assicurata quasi esclusivamente dai sindacati, attraverso i responsabili per la sicurezza impegnati negli Enti paritetici e grazie al lavoro quotidiano degli Rls e degli Rlst, i Responsabili per la sicurezza aziendali e territoriali.
Pelle 28 aprile
Il segretario nazionale Enzo Pelle

LE NOSTRE PROPOSTE
Chiediamo il completamento di quanto previsto dal D.Lgs 81/2008 con la costituzione della Patente a punti, uno strumento importante per la selezione ed il sistema di qualificazione delle imprese. È necessario invertire la tendenza alla deregolazione del settore e respingere i ripetuti attacchi tesi a depotenziare il Durc, che va invece rafforzato ed esteso alle verifiche di congruità. Occorre contrastare anche i fenomeni elusivi consentiti da un abuso degli strumenti di flessibilità del lavoro, contrastando il fenomeno, diffuso in edilizia, delle false partite Iva ed escludendo il settore dall’utilizzo dei voucher.
Bisogna modificare la legge Fornero sull’età pensionabile: molto incidenti nei cantieri coinvolgono lavoratori ultra 60enni. È semplicemente impensabile che a quell’età si possa ancora lavorare sulle impalcature!
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Nella stessa giornata i lavoratori del settore lapideo hanno incrociato le braccia, per ricordare i due operai morti a Carrara e chiedere interventi straordinari in materia di sicurezza nelle cave, primo fra tutti la revoca delle concessioni alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza.
“Carrara, Vicenza, Palermo, Salerno, Nola sono solo i più recenti episodi di infortuni mortali, ma purtroppo in questi primi quattro mesi si registra un’esplosione di vittime sul lavoro, con 184 morti, dei quali 37 nei cantieri”, spiegano i segretari nazionali Feneal Filca Fillea Francesco Sannino, Franco Turri, Ermira Behri.
“Siamo di fronte ad un’escalation impressionante – proseguono i sindacalisti – che impone una riflessione seria ed un’azione immediata per riportare al centro dell’attenzione il diritto alla salute e alla sicurezza del lavoro. Occorre rafforzare controlli e sanzioni, intervenire sul sistema delle pensioni, perché non è possibile che lavorare a dieci metri di altezza o sollevare quintali di materiale ogni giorno al freddo o sotto il sole non sia considerato un lavoro usurante. Tra l’altro – aggiungono – registriamo un aumento preoccupante di morti over 55 nei cantieri.”
Per i sindacati “la sicurezza inizia dalla qualità e regolarità delle imprese, dal rispetto del lavoro, quindi dei contratti, e dal rispetto delle norme di sicurezza, ancora troppo spesso considerati costi da comprimere. L’unica cosa che occorre comprimere è l’irregolarità delle imprese.”
Ecco le principali iniziative in programma in tutta Italia:
Roma – Presidio e flash mob a piazza Montecitorio (ore 15:00)
Vicenza – Conferenza Stampa con il Sindaco presso il Municipio di Malo (ore 11:00)
Verona – Presidio in piazza dei Signori, 10, davanti alla Prefettura (ore 10:00)
Lucca – Mobilitazione regionale a Seravezza, in piazza Carducci (ore 9:15)
Napoli – Presidio in piazza Trieste e Trento, davanti la Prefettura (ore 10:30)
Campobasso – Presidio presso la Prefettura, con richiesta d’incontro al Prefetto (ore 10:00)
Bari – Presidio in Piazza Cesare Battisti (ore 9:00)
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Il 28 aprile, in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro, Feneal Filca Fillea si mobilitano con presidi, manifestazioni, sit in, mentre i lavoratori del settore lapideo incroceranno le braccia per l’intera giornata, per ricordare i due operai morti a Carrara e chiedere interventi straordinari in materia di sicurezza nelle cave, primo fra tutti la revoca delle concessioni alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza. Numerose le iniziative in programma nei territori, mentre a Roma si terrà l’iniziativa principale, con un presidio e flashmob in piazza Montecitorio a partire dalle 15:30, alla presenza di Franco Turri, segretario generale della Filca, e dei segretari nazionali di Feneal e Fillea, Francesco Sannino ed Ermira Behri.
“Carrara, Vicenza, Palermo, Salerno, Nola sono solo i più recenti episodi di infortuni mortali, ma purtroppo in questi primi quattro mesi si registra un’esplosione di infortuni mortali” spiegano i segretari nazionali. “L’Osservatorio Indipendente di Bologna ci ricorda che fino ad oggi in totale si contano 170 morti sul lavoro. Di questi, secondo le nostre stime, quelli dei comparti delle costruzioni sono 34, circa il 30% in più dello stesso periodo del 2015! Siamo di fronte ad un’escalation impressionante, che impone una riflessione seria ed un’azione immediata per riportare al centro dell’attenzione il diritto alla salute e alla sicurezza del lavoro”.
Occorre rendersi conto che “promuovere la prevenzione e la formazione non basta se contemporaneamente non si intensifica la lotta all’irregolarità e all’elusione delle regole – proseguono i segretari – occorre rafforzare controlli e sanzioni, agire per rendere i luoghi di lavoro vere e proprie ‘case di vetro’, soprattutto i cantieri, che sono i luoghi più esposti al rischio di incidenti gravi e gravissimi e di malattie professionali. Occorre intervenire sul sistema delle pensioni, perché non è possibile che lavorare a dieci metri di altezza o sollevare quintali di materiale ogni giorno al freddo o sotto il sole non sia considerato un lavoro usurante. Questi lavoratori debbono andare in pensione prima, senza penalizzazioni.”
Per i sindacati “la sicurezza inizia dalla qualità e regolarità delle imprese, dal rispetto del lavoro, quindi dei contratti, e dal rispetto delle norme di sicurezza, ancora troppo spesso considerati costi da comprimere. L’unica cosa che occorre comprimere è l’irregolarità delle imprese. Oggi, ancora una volta, chiediamo al governo di assumere questo tema come priorità. Vogliamo risposte, chiediamo azioni concrete, subito”.

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